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Identità siciliana

Museo Agostino Pepoli

Il Museo Agostino Pepoli a Trapani, che prende il nome dal suo illuminato fondatore che lo costituì Museo Civico nel 1907, è ora Istituto Regionale e ha sede nei locali dell’ex convento dei Padri Carmelitani, si affaccia su un chiostro con pezzi di sculture importanti e la vista del campanile dell’adiacente Santuario di SS. Maria Annunziata.  Le collezioni del conte Pepoli comprendono dipinti, gioielli, opere d’arte applicata, cimeli storici e reperti archeologici che riflettono la cultura illuministica del mecenate trapanese. Una delle collezioni è la Fardella costituita da dipinti dal ‘500 al ‘700 napoletano.  La terza collezione del conte Francesco Hernandez fu acquisita nel 1921 dall’allora direttore Sorrentino e comprende sculture in marmo, presepi, ceramiche e reperti archeologici. Ma l’eccezionalità di questo Museo è data da due straordinari pavimenti provenienti dalla chiesa di Santa Lucia raffiguranti uno Trapani vista dall’alto e l’altro la pesca con barconi al tonno. La stanza dal titolo Mirabilia è una specie di sala del tesoro ed espone manufatti di oreficeria e argenteria siciliana dei secoli XVII e XVIII assieme ai capolavori dell’artigianato artistico trapanese del corallo.  Il corallo ebbe il suo massimo splendore dal seicento alla prima metà del Settecento e fu usato sia nel sacro che nel profano. La maestria degli artigiani trapanesi fu anche quella di combinare il prezioso corallo ad altri materiali come argento, smalto e rame.

In arrivo ad Alessandria il nuovo museo del cappello Borsalino

Arte moda tradizione e innovazione

Nella via dei 100 Cannoni, dedicata ad un evento che risale al 1857 quando alcune città vicine regalarono appunto 100 cannoni per difendersi dagli austriaci, in un edificio che fu la prima fabbrica del cappellificio Borsalino, ora sede universitaria, sarà allestito il suo nuovo Museo del Cappello, museo multimediale dotato di una avanzatissima tecnologia digitale che permetterà una profonda conoscenza e riconoscenza per quel cappellaio geniale che, proprio nel 1857, iniziò con il fratello l’attività che in pochi anni rese famosa la città di Alessandria nella storia industriale. Quel ragazzo si chiamava Giuseppe Borsalino. Partì con una decina di lavoranti e una produzione giornaliera di 40 cappelli e arrivò all’Esposizione Universale di Parigi ai primi del ‘900 vincendo il Grand Prix con un numero di 2000 lavoranti e una produzione annuale di 2 milioni di cappelli. La lungimiranza di questo industriale trasportò velocemente il suo nome nella leggenda e i personaggi storici che consolidarono il mito vanno da Giuseppe Verdi a Winston Churchill, da Gabriele D’Annunzio a Napoleone III, da Pancho Villa a Ernest Hemingway, da Harry Truman ad Al Capone. Anche re, imperatori e principi indossarono i cappelli Borsalino, così come attori indimenticabili;  Humphrey Bogart in Casablanca, Alain Delon e Jean Paul Belmondo in Borsalino, Harrison Ford in Indiana Jones, Nicole Kidman in Australia e Leonardo Di Caprio in Revolutionary Road.

Nel nuovo museo, che aprirà verso la fine del 2017, oltre a immagini virtuali e ritrovati tecnologici, si incontreranno anche alcuni macchinari storici, come l’imbastitrice o la soffiatrice, provenienti dalle linee di produzione dello scorso secolo. Una delle speciali tecnologie multimediali riconoscerà il volto del visitatore che potrà scegliere e provare virtualmente vari modelli di cappelli. Si potranno ammirare anche i quasi 2000 modelli realizzati tra il 1900 e il 1960 esposti in speciali mobili-vetrina disegnati da Arnaldo Gardella. La collezione Lady Borsalino, dedicata alla donna dal 1930 in poi, sarà ammirabile assieme a modelli celebrativi studiati per le alte sfere del mondo ecclesiastico. A chiudere il percorso di questo viaggio così speciale ci saranno i manifesti pubblicitari che furono affidati a Dudovich, Boccasile, Max Huber e Armando Testa. Tutto un mondo Borsalino per tutto il mondo.

 

Alimentarium

A Vevey l’unico museo al mondo dell’Alimentazione

Mai come in questo momento storico e sulla scia dell’Expo c’è stata tanta attenzione al cibo in tutte le sue declinazioni e provenienze. A Vevey, nei pressi di Losanna, si è da pochi mesi inaugurato l’unico museo al mondo dedicato all’alimentazione, l’Alimentarium, affacciato sul lago di Ginevra, dalle cui limpide acque spunta una gigantesca forchetta, alta 8 metri, come emblema del Museo, elencato nel Guiness dei primati.

L’edificio che lo ospita fu, nel 1921, sede della Nestlé, che ora ha aperto un suo museo, sempre a Vevey, dov’è situato anche il recentissimo e strepitoso Museo Chaplin.

All’interno dell’Alimentarium si scoprono molte installazioni interattive, che fanno immaginare i percorsi dell’alimentazione nel corpo, e le diverse reazioni dei componenti del cibo. Sono a disposizione dei visitatori schermi touch screen per i diversi tipi di ricerca approfondita e personale. In contrapposizione alla tecnologia avanzata, si possono anche trovare reperti storici legati al cibo, scoperti in una tomba egizia nel 2000 A. C.

Un tema importante nel 2016 è stato il “locale-globale”, che esamina l’influenza dei flussi migratori sulle abitudini quotidiane.

Il Museo Nest, invece, è situato in uno spazio architettonicamente moderno, di 3000 mq., sede del primo stabilimento, dove Henry Nestlé inventò il latte in polvere. Arrivare a Vevey è molto semplice e comodo: giunti a Losanna con le puntualissime Ferrovie Svizzere, si cambia prendendo un treno regionale per un tragitto di pochi minuti.

www.alimentarium.ch

www.Le-Nest.ch

Tutto il mondo di Charlie Chaplin nel Vaud

Il cantone svizzero del Vaud, comprendente Losanna, Vevey e dintorni, ha celebrato nel 2016 un insieme di eventi interessanti per la cultura, dal Festival del Jazz a Montreux, al nuovo Museo Nest, che  celebra i 150 anni della Nestlè, al Museo dell’Alimentarium in riva al Lago di Ginevra.

Ma l’evento più significativo è stato, dopo sedici anni di lavori, l’apertura del “Mondo di Charlie Chaplin” nel luogo dove il grande “Vagabondo” ha vissuto gli ultimi anni della sua vita con la moglie Ona e gli otto figli. La residenza si trova a Corsey-sur-Vevey e dalla sua inaugurazione accoglie una moltitudine di visitatori, provenienti da ogni parte del mondo. Qui si fondono i ricordi personali e intimi della famiglia, dalle foto della vita di Chaplin a quelle di scena, a quelle dei personaggi più illustri della cultura mondiale, premi Nobel, scrittori, attori, registi, scienziati, che furono ospiti alla Villa, fino agli oggetti di porcellana, alle testate di periodici con Chaplin in copertina, ai filmati dei viaggi.

Una costante di queste immagini è il meraviglioso sorriso, che ha accompagnato tutti i momenti della lunga esistenza di Charlie Chaplin. La Residenza de Ban sprigiona un insieme di emozioni molto forti, anche grazie alla tecnologia in alta definizione e in 3D e agli effetti speciali, la cui forza lascia, in certi momenti, un po’ disorientati. Negli Studi si possono scoprire la storia del cinema sin dai suoi inizi, e le scenografie che ricordano tutti i film di Chaplin: l’artista del resto sosteneva che solo guardando i suoi film sarebbe stato possibile conoscerlo davvero fino in fondo.

Arrivare a Corsey-sur-Vevey dall’Italia è semplice con le Ferrovie Svizzere: giunti a Losanna si prende un treno regionale per un tragitto di pochi minuti, quindi qualche fermata di bus.

www.chaplinsworld.com

www.myswitzerland.com/