Palazzo Grassi fino al 6 gennaio 2019
Dal 2012 Palazzo Grassi ha presentato sette mostre monografiche di artisti contemporanei, Urs Fisher, Rudolf Stingel, Irvin Penn, Martial Raysse, Sigmar Polke, Damien Hirst e Albert Oehlen, l’ultima iniziata lo scorso aprile e in corso fino al 6 gennaio 2019. Grandi mostre che si sono alternate ad altre della vasta Pinault Collection.
Questi artisti contemporanei hanno come comun denominatore una grande potenza espressiva e rappresentativa, che si fonde armoniosamente con lo splendore di Palazzo Grassi. A volte il primo impatto con le opere, salendo lo scalone, può lasciare perplessi e attoniti ma, lungo i vari piani del percorso espositivo, i lavori si insinuano nella mente con i loro significati, i loro colori, la loro enigmaticità. Il percorso della mostra di Oehlen, curata da Caroline Bourgeois, si compone di un’ottantina di opere dagli anni ’80 ad oggi, ed è stato scelto dall’artista che non ha voluto seguire un ordine cronologico, ma dei ritmi da musica dodecafonica. Una caratteristica di Oehlen è la non titolazione dei suoi quadri e il rifiuto di un’appartenenza a correnti o movimenti artistici specifici. Un’installazione che comprende una stampa a inchiostro, un letto, un vaso da notte, un tappeto, un giradischi, un Hi-Fi, effetti personali e una proiezione di “9 settimane e ½” sui quadri dell’artista tedesco, sono i lavori più insoliti ed enigmatici, anch’essi Ohne Titel, cioè senza titolo.
Testo e foto Giovanna Dal Magro