Viaggio in un’isola dalle radici profonde
Non sono molti i luoghi, nel Mediterraneo, che riuniscono in una piccola superficie tante vestigia del passato e del presente. Cipro è così, un’isola con un fil rouge strettamente intessuto nella storia, che va dal Neolitico – come si vede da Choirokoitia, sito archeologico Unesco – all’oggi.
Egitto e Siria notarono Cipro intorno al terzo millennio a.C., quindi fu la volta dei Greci (XIV-XIII secolo a.C.). Nell’VIII secolo a.C. s’iniziarono a produrre grandi statue in terracotta o pietra, trovate nell’era moderna in diversi santuari, come quello di Astarte, a Palaepaphos e Kition, e di Apollo a Kourion.
Divisa in città-stato, nel IV secolo a.C. entrò nell’area coloniale greca, come testimoniano le Tombe dei Re, partecipò alla battaglia di Cnido (394 a.C., Atene contro Sparta), fu conquistata da Alessandro Magno e poi dai Romani (58 a.C.). A quest’epoca risalgono, per esempio, le ricche dimore del sito Unesco di Pafos, con necropoli e santuario di Apollo, e il suggestivo sito di Kourion con lo stadio, il teatro e le abitazioni con mosaici.
La sua vicenda si snoda in seguito tra Bizantini (del VI sec. sono i mosaici della Panagia Kanakaria, a Lithrangomi, e della Panagia Angeloktistos a Kiti; dell’XI-XVI sec. le dieci chiese dipinte Patrimonio dell’Umanità sui monti Troodos) e Arabi, crociati e templari, fino ai Veneziani. Nel 1571 fu la volta dei Turchi, che restarono fino al 1878, quando l’isola fu concessa in affitto alla Gran Bretagna. Le due guerre mondiali alterarono più volte l’equilibrio di questa terra, che vide nel 1960 affermarsi la propria indipendenza, anche se condivisa tra greci e turchi, grazie all’intervento dell’arcivescovo Makarios.
Da allora non c’è più stata pace tra gli ulivi e il risultato è la frattura tra la parte occupata (turca) e il resto del territorio (greco), che ora fa parte della Ue e ha come moneta l’euro.
Oggi le località archeologiche, i monasteri bizantini e i castelli medievali vegliano perché la memoria della loro storia continui ad attraversare i secoli. Le città si rinnovano con imponenti restauri, nuovi lungomare, edifici progettati da famosi architetti e tutto questo esprime una grande gioia di vivere. Del resto, questo è il Paese dove Afrodite, dea della bellezza e dell’amore, decise di nascere dalle onde di uno splendido mare turchese.