Opere in dialogo da Max Erns
a Mona Hatoum
A cura di Guido Comis e Maria Giuseppina Di Monte fino al 28 maggio 2017 il Museo d’arte della Svizzera italiana presenta la mostra “Meretb Oppenheim. Opere in dialogo da Max Ernst a Mona Hatoum” dedicata a una delle artiste più celebri del Novecento, qui presentata accanto ai maggiori esponenti del movimento dada e surrealista. Meret Elisabeth Oppenheim nasce a Berlino nel 1913 da madre svizzera e padre tedesco. In Svizzera crescerà con una nonna scrittrice e illustratrice di libri per bambini. Nonna Lisa Wenger determinò la formazione di Meret dal punto di vista artistico e instillò in lei l’importanza il diritto delle donne alla loro indipendenza. A diciott’anni si trasferì a Parigi ed entrò in contatto con artisti e scrittori surrealisti iniziando un percorso di mostre prima con Giacometti , poi con Max Ernst e Jean Arp e nel 1934 posò nuda per le magnifiche foto che scattò Man Ray. In un mondo maschilista Meret dichiarò di sentire gravare pesantemente sulle sue spalle millenni di discriminazione. Gli anni successivi furono testimoni di mostre importanti in Sedi internazionali del gruppo surrealista da Parigi, a Basilea e New York. Scrive un soggetto per un film che non verrà mai girato, disegna maschere e costumi per una pièce teatrale di Pablo Picasso e nel 1959 organizza quella che chiameremmo oggi una performance intitolata in Banchetto di primavera servito sul corpo di una donna nuda che replicherà su richiesta di Breton a Parigi. La prima importante retrospettiva dedicata a Meret Oppenheim si terrà nel 1967 al Moderna Museet di Stoccolma cui ne seguiranno altre a Vienna, Berlino e Lille nel 2013/14 e, ultimo riconoscimento internazionale, questa mostra straordinaria al MASI Lugano.
© Giovanna Dal Magro