Per i torinesi e per tutta la collettività internazionale appassionata di egittologia con l’apertura del nuovo e felicemente ristrutturato Museo Egizio si è aperta al pubblico la collezione più antica esistente in quello che si classifica come il secondo museo al mondo per importanza e vastità.
La sensazionalità di questa operazione culturale è consistita , tra l’altro, nel fatto che la realizzazione di questo nuovo allestimento, durato cinque anni e costato 50 milioni di euro, è stata portata a termine senza mai chiudere per un solo giorno il museo anzi, al contempo, facendo aumentare i visitatori fino a superare la ragguardevole cifra di oltre 500.00 persone nel 2014.
Soldi e risorse fortunatamente ben spese per proporre al pubblico in un edificio storico del ‘600 situato nel pieno centro cittadino di Torino, quattro piani di eccezionali reperti egizi.
Il successo di questa notevole iniziativa culturale è dovuto alla presidentessa Evelina Christillin e al direttore Christian Greco coadiuvato da otto curatori con differenti specializzazioni e da diversi altri qualificati collaboratori.
La vastità delle opere d’arte esposte: circa 3500 oggetti annovera, tra l’altro, gli eccezionali capolavori compresi nella grande, bellissima e nuova Galleria dei Sarcofaghi, situata al secondo piano, che mirabilmente illustra un periodo lunghissimo: dal 1100 a.C. al 600 a.C.
Le opere che maggiormente affascinano il visitatore attento sono molte. Per citarne alcune: le pitture della stele di Iti e Neferu, la tomba di Kha, la cappella di Maia, la sala nubiana di Ellesija e le impressionanti statue monumentali del piano terra.
I notevoli supporti multimediali presenti nel Nuovo Museo Egizio rappresentano inoltre uno dei più importanti supporti alla veicolazione comunicativa per illustrare, con mirabili ricostruzioni virtuali in video 3D, le scoperte della tomba di Kha, di Nefertari e la cappella di Maia.