Utsira, l’isola della luce

Nel Mare del Nord la più piccola isola norvegese

Misura 6 km quadrati e ha 214 abitanti, il suo stemma è composto da fasci di luce che escono dal faro locale costruito nel 1844 e alto 78,2 metri, principale punto di riferimento del piccolo paese norvegese. Il primo sindaco donna della Norvegia è stato eletto proprio qui, nel 2004 quando fu installato un progetto pilota molto avanzato per combinare idrogeno e vento per la produzione di energia per comunità a distanza.

Utsira è anche un eccezionale sito di birdwatching con 317 specie diverse di uccelli. Percorrendo l’unica strada che collega tutta l’isola si arriva alla Chiesa costruita nel 1785, al Comune, al porto dove arrivano ogni giorno i traghetti da Horesund.

È qui soprattutto che si fanno gli incontri più piacevoli: sorridenti ragazze dalle trecce bionde, bambini che giocano senza pericoli, splendidi esemplari di gatti norvegesi che accompagnano i passanti fino a destinazione, colorate barche rovesciate come se fossero sculture di arte povera. E tutta questa serenità è illuminata da una luce trasparente e brillante che rende il luogo un prezioso e raro gioiello.

Viaggio al Mount, la mitica casa di Edith Wharton

“Il Mount” la mitica residenza di campagna della grande scrittrice americana Edith Wharton a Lenox in Massachusetts a 180 km da Boston

È conosciuta dal grande pubblico per L’età dell’innocenza, romanzo per cui vinse il Premio Pulitzer, tradotto in un indimenticabile film da Martin Scorsese. Ma Edith Warthon, americana di New York nata nel 1862 e morta nel 1937, di capolavori ne ha scritto molti altri.
Da  La casa della gioia a Ethan Fro, tutti tradotti in diverse lingue e riscoperti con nuovo interesse perché capaci di spiegare in profondità il rapporto fra Stati Uniti ed Europa: due mondi fra i quali la scrittrice istituì profondi paragoni, con penetranti e inquietanti giudizi psicologici e sociali.
La Wharton apparteneva a una famiglia dell’alta borghesia newyorkese di cui fu acuta critica e  fin da bambina viaggiò, soggiornando in tutta Europa. Fu amica dei più famosi intellettuali che come lei frequentavano sia il mondo europeo che quello americano: Henry James, conosciuto a Venezia a Palazzo Barbaro ospite di Ralph Curtis di Boston, Bernard Berenson  o il pittore americano John Singer Sargent, incontrato in Inghilterra. Nella sua autobiografia  Uno sguardo indietro la scrittrice ricorda costantemente gli amati periodi estivi e autunnali  trascorsi tutti gli anni al Mount, la sua residenza di campagna. In proposito scriveva così: “Quelle lunghe giornate al Mount, nel profondo splendore estivo e nella tonificante lucentezza dell’autunno, le passeggiate nei boschi, le corse in automobile per valli e colline, il conversare, la sera, sulla terrazza al chiaro di luna, le letture in biblioteca  accanto al fuoco, mi tornano alla memoria, mentre scrivo, con derisoria nitidezza insieme alle figure dei nostri ospiti diletti… Credo di poter affermare con sicurezza che Henry James non era mai così completamente a suo agio come quando si trovava in compagnia di questo piccolo gruppo, al Mount…”.
Non è un caso che per arrivare al Mount, per rivivere le atmosfere rimaste cariche di suggestioni della grande villa bianca, si parta da Boston, la più europea delle metropoli americane, città che è un vero e proprio museo architettonico open air.
La villa, recentemente restaurata, è ora visitabile sia nelle silenziose stanze, dove la scrittrice si rifugiava per inventare i suoi personaggi, sia nel parco, partecipe di una natura ricca e pittoresca.

Cipro tra passato e presente

Viaggio in un’isola dalle radici profonde

Non sono molti i luoghi, nel Mediterraneo, che riuniscono in una piccola superficie tante vestigia del passato e del presente. Cipro è così, un’isola con un fil rouge strettamente intessuto nella storia, che va dal Neolitico – come si vede da Choirokoitia, sito archeologico Unesco – all’oggi.

Egitto e Siria notarono Cipro intorno al terzo millennio a.C., quindi fu la volta dei Greci (XIV-XIII secolo a.C.). Nell’VIII secolo a.C. s’iniziarono a produrre grandi statue in terracotta o pietra, trovate nell’era moderna in diversi santuari, come quello di Astarte, a Palaepaphos e Kition, e di Apollo a Kourion.
Divisa in città-stato, nel IV secolo a.C. entrò nell’area coloniale greca, come testimoniano le Tombe dei Re, partecipò alla battaglia di Cnido (394 a.C., Atene contro Sparta), fu conquistata da Alessandro Magno e poi dai Romani (58 a.C.). A quest’epoca risalgono, per esempio, le ricche dimore del sito Unesco di Pafos, con necropoli e santuario di Apollo, e il suggestivo sito di Kourion con lo stadio, il teatro e le abitazioni con mosaici.

La sua vicenda si snoda in seguito tra Bizantini (del VI sec. sono i mosaici della Panagia Kanakaria, a Lithrangomi, e della Panagia Angeloktistos a Kiti; dell’XI-XVI sec. le dieci chiese dipinte Patrimonio dell’Umanità sui monti Troodos) e Arabi, crociati e templari, fino ai Veneziani. Nel 1571 fu la volta dei Turchi, che restarono fino al 1878, quando l’isola fu concessa in affitto alla Gran Bretagna. Le due guerre mondiali alterarono più volte l’equilibrio di questa terra, che vide nel 1960 affermarsi la propria indipendenza, anche se condivisa tra greci e turchi, grazie all’intervento dell’arcivescovo Makarios.
Da allora non c’è più stata pace tra gli ulivi e il risultato è la frattura tra la parte occupata (turca) e il resto del territorio (greco), che ora fa parte della Ue e ha come moneta l’euro.

Oggi le località archeologiche, i monasteri bizantini e i castelli medievali vegliano perché la memoria della loro storia continui ad attraversare i secoli. Le città si rinnovano con imponenti restauri, nuovi lungomare, edifici progettati da famosi architetti e tutto questo esprime una grande gioia di vivere. Del resto, questo è il Paese dove Afrodite, dea della bellezza e dell’amore, decise di nascere dalle onde di uno splendido mare turchese.

Il museo di Fernand Léger a Biot

Una collezione provenzale

Visitare di sera un museo immerso nell’oscurità di un parco con cipressi, olivi e pini e trovarsi di fronte una facciata immensa con mosaici policromi, bassorilievi in ceramica e grandi vetrate illuminate dall’interno è davvero un’esperienza sensoriale che rimane fortemente impressa nella memoria. Il museo è quello di Fernand Léger, a Biot, che è, assieme ai musei di Marc Chagall, Eugène Delacroix, Auguste Rodin e Gustave Moreau, uno dei rari esempi di collezione dedicati a un unico artista.
A Biot, Léger (che racchiuse la sua visione artistica nella frase “La Beauté est partout, dans l’objet, le fragment, dans les formes purement inventées”) visse gli ultimi anni della sua esistenza, interrottasi nel 1955: solo pochi mesi prima della morte acquistò il terreno su cui ora sorge il suo museo – voluto dalla moglie Nadia, aiutata da un caro amico del maestro – firmato da André Svetchine, architetto di origine russa. Ampliato negli anni Ottanta, espone oggetti che raccontano integralmente la vita artistica di Léger, dagli inizi neoimpressionisti fino alle grandi composizioni degli anni Cinquanta e alle opere d’arte decorativa.

www.cotedazur-tourisme.com

www.thello.com

www.rendezvousenfrance.com

http://it.musees-nationaux-alpesmaritimes.fr/fleger/

Nicosia (Lefkosia)

Capitale ‘viva’ dell’Isola di Cipro

Nicosia è la capitale della Repubblica di Cipro e benché l’isola sia geograficamente collocata tra i paesi asiatici (non è più Europa, per intenderci) di fatto quello della capitale cipriota (e lo è dal decimo secolo d.C.) è il governo più a sud della Comunità Europea, della quale l’isola fa parte.

La comunità internazionale considera la parte nord di Cipro e quasi la metà della città di Nicosia come zone occupate dalla Turchia sin dal lontano 1974. D’altro canto, malgrado i problemi piccoli e grandi che tale stato di cose procura. Nicosia è la capitale finanziaria dell’isola e nel contempo occupa una posizione di assoluto rilievo tra i centri finanziari mondiali; nel 2012 la città è stata classificata al quinto posto tra i centri più ricchi del mondo nella speciale classifica in termini di potere d’acquisto relativo.

Un po’ di storia (le tappe essenziali) danno un’idea dell’importanza di Cipro e della sua capitale.

I primi insediamenti risalgono a circa 2.500 anni prima della nascita di Cristo; siamo nell’età del bronzo e il luogo degli insediamenti è la pianura di Mesaoria. In epoca successiva si forma la città stato di Ledra, uno dei dodici Regni dell’antica Cipro.  Nel quarto secolo d.C.,  in pieno periodo bizantino, Nicosia diviene sede arcivescovile e subito dopo capitale dell’isola – anno 965 – quando Cipro entra a far parte dell’Impero bizantino. Durante la terza Crociata, in pieno medioevo, assistiamo nell’anno 1187 allo sbarco nell’isola di  Riccardo I° d’Inghilterra sulla rotta per la Terra Santa, interruzione del viaggio dovuta a una tempesta. Evidente al re ‘Cuor di Leone’ l’isola piace e non poco, visto che si stabilisce a Nicosia e ne diviene il re. Ma come tutti gli amori, quando si tratta di soldi si scivola nel venale. Riccardo vende l’isola ai Cavalieri Templari, prima che questi si trasferissero in via definitiva nelle isole maltesi.
Al 1489 risale il governo di Cipro da parte della Serenissima Repubblica di Venezia; vengono fortificate tutte le città dell’isola per difendersi dai continui attacchi Ottomani e ancor oggi le mura di Famagosta a Nicosia sono uno spettacolo di ingegneria architettonica e danno l’esatta misura di come dovessero essere poderose al momento della primitiva costruzione. Nel 1570 assistiamo a un lungo e sanguinoso assedio da parte degli Ottomani che, alla fine, riescono a conquistare la città. L’ultima ‘visita’ non propriamente gradita (e relativa amministrazione) di Nicosia, risale agli anni del dopoguerra, da parte della Gran Bretagna. Nel 1960 Cipro diviene indipendente.

La storia complicata, interessante come un super-romanzo e indiscutibilmente di grande fascino, possono essere rivissuti visitando i numerosi Musei di cui la capitale è ricca: dal Museo Archeologico a quello Etnografico, dal Museo Bizantino a quello di Storia Naturale. Possono infine essere considerate come facenti parte di un museo open-air anche le nuove costruzioni architettoniche, dal nuovo Teatro dell’Opera al palazzo di Jean Nouvel, unitamente alla realizzazione architettoniche dell’archistar Zaha Hadid sotto le mura veneziane.

Byblos, Saint Tropez

Byblos: un Hotel da Mille e Una Notte a Saint Tropez

Nel lontano 1960 un facoltoso libanese, Jean-Prosper Gay-Para, si innamorò follemente di Brigitte Bardot e decise di costruire per lei, il suo grande amore, un palazzo che fosse degno delle Mille e Una Notte… e unico in tutto il Mediterraneo. I lavori terminarono nel 1967 e la splendida BB fu la madrina assieme a Mireille Darc. Per motivi politici, pochi mesi dopo, Gay-Para dovette ritornare  in Libano e vendette  la sua realizzazione ai Floirat. Antoine Chevanne, ultimo erede della famiglia, ne è tutt’ora il proprietario. Il mito Byblos si è costruito in quasi mezzo secolo… tra momenti magici e incontri eccezionali. L’Hotel è ancora il tempio sacro del benessere, della classe e dell’armonia.
Fra due anni festeggerà i cinquant’anni dell’Art de Vivre.

www.Byblos.com

www.rendezvousenfrance.fr 

EXPO 2015

Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al centro della manifestazione, il filo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno del Sito Espositivo. Expo Milano 2015 è l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e inoltre ogni anno circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse. La riflessione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli.  Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

Amazzonia Venezuelana

Autogestione Indigena

Un incontro con un avvocato venezuelano Alberto Valdes impegnato nella difesa della causa indigenista  mi ha permesso un avvicinamento consapevole alle etnie indie dei Makiritari, dei Piaroa e dei Colorados  per capire anno dopo anno il vero senso della loro consapevolezza e della loro strategia di sviluppo basata su imprese indigene di autogestione comunitaria e intercomunitaria non imposta paternalisticamente  dall’alto ma piuttosto come espressione della propria dignità. In questo quadro è sorto il rifiuto degli indigeni di essere considerati oggetto di curiosità da parte del turismo selvaggio che nella sua insaziabile espansione ha toccato anche questi remoti territori. Io  sono stata accompagnata al Monte Altana che considerano sacro dove nemmeno alle autorità del Venezuela  era stato permesso arrivare.  Ho conosciuto dall’interno queste realtà tra gli indios Piaroa lungo l’Orinoco e  i Makiritari o Ye’cuana che sono stati raggruppati da Isaia Rodriguez e vivono tutti nello stesso grande villaggio usando pannelli solari con i quali vanno anche a caccia e creano prodotti artigianali che vengono poi venduti a Caracas.

Venezia

La città più magica del mondo

Riconosciuta universalmente come patrimonio dell’umanità, misteriosa, imprevedibile, lenta, struggente e sempre diversa a ogni ora del giorno e della notte, la luce del cielo e le sue nuvole si riflettono nell’acqua della Laguna che le rimbalza sulle facciate delle case, sulle lucenti gondole nere , sui vetri colorati. Nessuno può affermare di conoscerla davvero perché solo la cattedrale di San Marco rivela a chi la visita sempre e da sempre nuovi meravigliosi dettagli. Sorniona e rilassante si trasforma durante le  grandi feste celebrate ogni anno con la stessa appassionata partecipazione sia dei veneziani che dei turisti. Il Lido, oasi serena di un tempo che fu, diventa il centro della mondanità durante il Festival del Cinema mentre a Torcello la Cattedrale veglia su chi raggiunge l’isola un po’ malinconica. La festa del Redentore illumina Venezia con fuochi d’artificio indescrivibili mentre  il carnevale  permette a chiunque  di rivivere tempi passati e trasformarsi in Dogi, dame, principesse e arlecchini. Questa preziosa e unica città va amata, conosciuta e soprattutto rispettata come uno dei più preziosi gioielli dell’umanità.

Triennale di Milano

Alla Triennale la prima Mostra per l’Expo

Nei giardini del Palazzo dell’Arte alla Triennale di Milano è tornata a risplendere restaurata con i colori originali, l’opera di Giorgio De Chirico che inaugurò nel 1973. I ”Bagni misteriosi” sembrano una pittura metafisica  tridimensionale e  anche l’acqua  viene accolta e sembra faccia risplendere ancora di più i brillanti colori. Contemporaneamente si è aperta la Mostra “Arts&Foods” curata da Germano Celant e allestita da Italo Rota nel Palazzo della Triennale che è anche il primo padiglione di Expo 2015.  Il percorso ruota intorno alla nutrizione e presenta oltre duemila opere e installazioni di ambienti su una superficie di settemila metri quadrati.  L’ambizioso progetto sarà fruibile per tutto il periodo Expo e amalgama pittura, design, arte povera, cinema, video, moda e spazia da un enorme pesce di Frank Gehry a un video di Marina Abramovich, a vestiti d’alta moda di Ken Scott a sculture di cioccolato di Dieter Roth e nel giardino di fianco ai Bagni Misteriosi di De Chirico un’enorme bottiglia di Ketchup pop.