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Hotel Ville sull’Arno

A Firenze sulle magiche sponde dell’Arno

Le dolcissime rive dell’Arno accolsero fin dal Quattrocento le nobili famiglie fiorentine per i periodi estivi e, fra queste, anche la famiglia Alighieri.

Un luogo particolare sulla riva destra del fiume, conosciuto come La Bella Riva, e poi chiamato Villa della Casaccia, fu in seguito frequentato assiduamente dai pittori Macchiaioli per la sua luce “speciale”; luce che si rifletteva nelle acque, conferendo al paesaggio una lucente morbidezza.

Già nel 1500 Leonardo da Vinci, durante le ricerche dedicate al corso dell’Arno allo scopo di progettare possibili deviazioni e regimentazioni del fiume, riportava nei suoi manoscritti tracce della Casaccia. L’edificio venne poi anche usato dagli artigiani fiorentini come deposito per i loro prodotti che potevano essere così esportati senza pagare la gabella.

Nell’Ottocento la proprietà passò alla famiglia Tommasi che vi creò un “salotto” aperto ad artisti, letterati e amici, trasformandolo sempre più in un cenacolo culturale, a cui parteciparono attivamente, tra gli ospiti, Giosuè Carducci, i maggiori pittori esponenti della corrente dei Macchiaioli, Telemaco Signorini e Giovanni Fattori.

Terminato questo illuminato periodo, la Casaccia, passata di proprietà, è stata trasformata in un prestigioso complesso alberghiero, l’Hotel Ville sull’Arno, acquisito nel 2006 da Planetaria Hotels.

L’atmosfera del luogo non è cambiata nel corso dei secoli; la luce è sempre morbida e avvolgente, le tranquille acque dell’Arno scorrono sotto le finestre e rilassano lo spirito dal primo momento in cui ci si affaccia dalle stanze eleganti, con arredi e tessuti di pregio.

I confort dell’Hotel, caratterizzato da signorilità e discrezione, vanno dalla piscina all’aperto alla Spa, dotata di un’altra scenografica piscina, calidarium, doccia emozionale, cromoterapia, cabine Terracqua e Rasul, Vasca idromassaggio e Cascata di ghiaccio. Specialissima è la prima colazione, con prodotti bio, dolcezze di ogni genere e persino champagne, che in autunno, alla domenica, si arricchisce trasformandosi in Brunch.

Tante sono le impressioni e le emozioni da vivere all’Hotel Ville sull’Arno: è sufficiente trascorrevi una notte per ricordarsi questo luogo contemporaneo e insieme ricco di rimandi storici e artistici del passato, la cui magia si è conservata per oltre sei secoli.

Testo e foto Giovanna Dal Magro

www.hotelvillesullarno.com

Casalbeltrame terra d’acque, riso e arte

Luoghi da scoprire

Un’Italia che non finisce mai di strabiliare, quando ci si addentra nelle realtà di piccoli ma importanti territori con una forte connotazione agricola, quale la coltivazione del riso, risalente al 1400. Nel piccolo centro di Casalbeltrame, non lontano da Novara, si concentrano molte aziende agricole di eccellenza e spazi espositivi degni di nota. In uno storico cascinale è stato allestito il Museo Storico Etnografico dell’Attrezzo AgricoloL çivel” che mostra, con oggetti, foto e filmati, la vita dei campi e delle mondine, indimenticabili protagoniste del film “Riso Amaro” diretto da Giuseppe De Santis e, all’esterno espone carri, trattori, carrozze.

In un’ala del cascinale un ristorante molto speciale Pane, Amore… Poderia, propone una versione più leggera di piatti della tradizione, a base dei vari tipi di riso del luogo, di zafferano, sempre coltivato nella zona, il tutto accompagnato dai vini locali, fra cui il mitico Erbaluce. All’esterno un grande spiazzo ospita 5 chiese in ordine digradante, e per questo definite chiese matrioske, edifici che sembrano i soggetti perfetti per un quadro metafisico.

Attraversata la strada, si trova il Palazzo Bracorens di Savoiroux, una villa con un grande parco da poco diventata sede del Museo Materima, che ospita grandi sculture di artisti famosi del ‘900, da Giò Pomodoro a Alberto Giacometti, da Francesco Messina a Giuliano Vangi.

Nelle vicinanze si trovano aziende agricole, quali l’Azienda Sala Rita, che produce uno zafferano profumatissimo, produttori di riso, come l’Azienda Falasco, che da sei generazioni e sempre con il rispetto delle norme ambientali ha fatto ricerche per nuovi tipi di riso come il Venere, al quale donò anche il nome in omaggio a Josephine Baker, o il rosso Ermes, l’Apollo, oltre ai classici Carnaroli e integrale. L’altra azienda produttrice di un riso innovativo è la Luigi e Carlo Guidobono Cavalchini e il loro riso, battezzato da Cristina Guidobono, si chiama Riso Buono ed è arrivato sulle tavole più esigenti di Londra, New York, Dubai, Los Angeles e Hong Kong, a solo a due anni dalla rinascita dell’Azienda, grazie alla lungimiranza e creatività di Cristina.

Queste terre d’acqua, silenziose, operose e attive sono davvero da visitare per scoprirne inattesi tesori artistici e di cultura gastronomica.

Cannes dove l’inverno è in technicolor

Dal Majestic Barrière le luci dell’alba
e del tramonto danno spettacolo

Il Majestic Barrière, hotel abitato dalla storia, pur rispettando le tradizioni e lo spirito del luogo, incanta e stupisce per le sue proposte ed esperienze nuove e stimolanti, come l’andare al mercato con lo chef Maryan Gandon, che svela tutti i segreti dei banchi di frutta e verdura e del pesce.
Lo chef barman Emanuele Balestra, che sul tetto dell’Hotel coltiva erbe aromatiche esotiche e cura le arnie con le api, fa poi scoprire sostanze magiche per dei cocktails unici al mondo.

Dallo scorso giugno, viene proposta un’accoglienza speciale, personalizzata e stimolante, sicura e protetta, per i bambini fino a 12 anni, offrendo corsi che si riferiscono a diverse arti: regia, ballo, cucina, arte profumiera, galateo, composizione di colonne sonore, scultura, teatro, canto. Questi corsi in futuro potrebbero anche determinare una professione artistica per i “Petit Vip”. Gli stimoli dati ai bambini hanno infatti un grande effetto nella loro formazione, soprattutto per quanto riguarda i più piccini.

L’Hotel Barrière Le Majestic Cannes, che si trova davanti al Palazzo del Cinema della Croisette, oltre alle 257 camere e a 92 suite, ha due suntuose Penthouse di 650 e 450 mq, una con piscina privata, dove la vista spazia su un panorama emozionante.  L’Hotel anche quest’anno, fino al 31 marzo 2017, lancia l’operazione “un inverno vista mare”, offrendo prezzi davvero molto speciali a partire da 167 euro a notte per due persone.

All’arrivo, le sculture coloratissime di Déesse mettono allegria, e anche passeggiando nei pressi dell’Hotel si incontrano immagini e colori che curano e nutrono lo spirito. Se si dovesse istituire una “Palme d’or”, oltre che per il Cinema, anche per gli hotel di Cannes, sicuramente nessuno la meriterebbe come il Majestic Barrière.

www.cannesbarriere.com

www.france.fr

 

LOSANNA

Una città per tutte le stagioni

Tempo fa il ritornello di una canzone in voga diceva: “Scende la pioggia ma che fa?”. Può succedere che tali parole risuonino nella mente trovandosi, in autunno, a Losanna, ma neppure il tempo inclemente riesce a togliere interesse e a guastare l’ospitale organizzazione di questa città.  I motivi sono molti; gli ascensori, strategicamente sistemati in ogni punto delle strade che preveda salite e discese, la metropolitana frequentissima, la sicurezza che si percepisce camminando. La parte più antica di Losanna si sviluppò in senso orizzontale in collina, e nel tempo la città crebbe in discesa verso il lago.

La Cattedrale di Notre Dame domina dall’alto ed è uno dei più grandi monumenti gotici europei, mentre nella parte più bassa un vecchio quartiere industriale, il Flon, è stato recentemente riqualificato; edifici tristi convertiti in architetture firmate e colorate, studi d’artista aperti, locali per giovani e spazi di riposo. Tra i numerosi musei che Losanna vanta, dall’arte al design, l’ultimo da poco restaurato è il Museo delle Olimpiadi. Questo promuove un’unità fra sport e cultura, ricordi ed emozioni, per momenti di grande sport e con ogni genere di accesso interattivo per rivedere o conoscere personaggi o particolari salienti dell’evento olimpionico nel tempo.

Gli hotel storici a Losanna hanno mantenuto un eccezionale livello; un esempio è il Palace & Spa che ha integrato con una piscina da sogno gli ambienti in continuo abbellimento, contraddistinti da signorilità ed eleganza.

www.losanna-tourisme.ch

Il Monastero Santa Rosa un ritiro spirituale a cinque stelle

Nella Costiera Amalfitana
a strapiombo su Conca dei Marini

Il Monastero Santa Rosa è un ritiro spirituale a cinque stelle: la sua straordinaria posizione geografica, la storia antica, legata al culto di Santa Rosa da Lima, la delicata bellezza dei giardini e il perfetto confort gli hanno valso il riconoscimento della CNN come uno dei 20 Hotel più belli d’Europa.

Aggrappato a uno spuntone di roccia a strapiombo sulla Costiera Amalfitana sopra Conca dei Marini, dove Jacqueline Kennedy praticava lo sci d’acqua, il convento ospitò a lungo una comunità di suore di clausura, che aiutò in vari modi la popolazione locale, portando l’acqua corrente in paese, costruendo canali dal Monte Vocito, preparando medicinali e rimedi naturali e, soprattutto, inventando le ancora famose sfogliatelle Santa Rosa.
Poiché si trattava di un monastero di clausura, fu necessario costruire accanto alla chiesa una ruota di legno per elargire nell’anonimato sia le medicine che le sfogliatelle ai viandanti e alla popolazione, in cambio di libere offerte.
In seguito l’insediamento religioso fu abbandonato e acquistato, circa settant’anni dopo, dall’imprenditore Massimiliano Marcuzzi, che lo trasformò in un hotel rinomato per la sua eccellente ospitalità, la serenità del luogo e il panorama strepitoso che ogni stanza offriva all’ospite. Con le molteplici qualità naturali fu giocoforza non alterare la semplicità che un tempo accompagnava la vita monastica, ma purtroppo ancora una volta, con l’estinguersi della famiglia Marcuzzi, questo luogo fu abbandonato al suo silenzio, in attesa di un evento quasi miracoloso.
Questo si concretizzò nel 1999, grazie alla lungimirante imprenditrice americana Bianca Sharma che, in navigazione lungo la costa, vide il Monastero e, innamoratosi del luogo, lo acquistò. La Sharma capì che le atmosfere sacre che aleggiavano nell’antica struttura non dovevano essere alterate e per ben undici anni, con la collaborazione dell’architetto Francesco Avolio de Martino, curò ogni dettaglio del restauro e dell’arredo con gli splendidi risultati che oggi rendono unico e speciale il suo hotel.

Nella parte sul Monte Vocito, in una terra rossa e fertile, un orto rigoglioso produce ortaggi e fiori per il Monastero Santa Rosa, mentre i sottostanti giardini a terrazza sono uno spettacolo di fiori e piante, che giungono fino al mare, di fronte al quale una piscina a sfioro dà l’idea di nuotare nell’azzurro infinito. Numerose pareti di sassi sostengono i percorsi, ricoperte da rosmarino e  rose antiche mentre, dall’alto, i colori delle margherite, delle petunie e dei gerani, sembrano costituire una tavolozza ideale e sempre nuova.

monasterosantarosa.com

Zoologia Fantastica

Fulvio Bianconi per Venini

Alle Stanze del Vetro all’isola di San Giorgio Maggiore (VE) si è da poco conclusa una mostra di Fulvio Bianconi che negli anni Cinquanta collaborò con la vetreria Venini, studiando creazioni che sarebbero diventate icone dell’arte di Murano.
Oltre 300 opere sono state raggruppate in serie tematiche: Macchie, Sirene e Nudi, Forati, Pezzati, Fasce orizzontali e verticali, Spicchi, Scozzesi, Maschere italiane e Animali.
Animali  trasparenti, sinuosi e fantastici, dove il virtuosismo delle insuperabili tecniche muranesi  ha realizzato in modo assolutamente perfetto la creativa giocosità del Maestro.

E da questi animali è nata l’ispirazione per creare una nuova sezione del mio sito, dal nome ANIMAL MUNDI.

Delft

La città olandese bianca e blu carica
di storia e di arte

Delft è la città il cui nome rimanda immediatamente al bianco e blu delle sue famosissime ceramiche, che per anni furono le uniche ad assomigliare alle preziose porcellane cinesi finché, alla fine del ‘700, Meissen riuscì a trovare la ricetta perfetta per ottenere la porcellana. Nel Dna di Delft, che si trova tra L’Aia e Rotterdam, c’è la Storia con la S maiuscola, quella della Casa Reale, dell’arte figurativa, rivoluzionata dal pittore Jan Vermeer nel XVIII secolo, e della scienza, che ha donato all’umanità l’invenzione del microscopio del microbiologo Antoni van Leeuwenhoek.
Delft ricevette ufficialmente il titolo di città nel 1246, prendendo il nome dal più antico canale del luogo, l’Oude Delf, al quale ne seguirono altri, in modo che il suo nucleo si sviluppò a raggiera, creando una forma stellare. Nel centro, attorno a questo canale, si incontra il Palazzo del Principe, dove visse e morì assassinato Guglielmo I di Orange, mentre nel Museo si trovano molti quadri di artisti contemporanei a Vermeer che, ispirati dalle splendide luci dei cieli e dai loro riflessi nei canali, hanno lasciato interessanti vedute cittadine. La Nieuwe Kerk, chiesa costruita agli inizi del 1400 e situata nella piazza del Mercato, custodisce le spoglie di Guglielmo I e anche dei vari membri della Casa Reale d’Orange-Nassau: l’ultima in ordine di tempo è quella di Giuliana dei Paesi Bassi, sepolta nel 2004. Nella Chiesa più antica, non lontana dalla Nieuwe Kerk, la Oude Kerk del XIII secolo, si trovano le tombe di Jean Vermeer e di Antoni van Leeuwenhoek, che creò diversi congegni in modo che il pittore potesse filtrare e analizzare la luce.

Dopo 320 anni il famoso dipinto The Little Street, di Johannes Vermeer, ritorna a Delft. Grazie alla straordinaria collaborazione tra il museo Prinsenhof di Delft e il Rijksmuseum di Amsterdam, il capolavoro verrà portato questa primavera nella città dove Vermeer lo dipinse intorno al 1658. La Stradina di Vermeer è uno dei pezzi più prestigiosi del Rijksmuseum, raramente dato in prestito, nonché uno dei quattro Vermeer in possesso dell’istituzione museale, tutti considerati capolavori assoluti della collezione permanente.

Sono circa 35 le opere di questo sublime pittore esistenti nel mondo e il prestito è reso ancora più interessante dal fatto che nessuna di queste si trova a Delft, la città dove egli visse e lavorò tutta la vita. Sono addirittura passati oltre 60 anni dall’ultima esposizione di uno dei suoi quadri.

Parigi in 2CV

Una visita insolita alla Ville Lumière

Le città si possono visitare in molti modi, a piedi e in tram, in bus e in metro, in una romantica carrozzella, ma solo Parigi, la Ville lumière, offre di farlo a bordo di un’auto mitica, la Citroen 2CV.

Gli chauffeur sono ragazzi disinvolti, non solo nella guida ma anche negli itinerari, che si possono stabilire e mutare strada facendo, a seconda delle conoscenze e dei desideri dei passeggeri.

Anche per chi è stato a Parigi decine di volte il ritornare in luoghi classici e conosciuti, a bordo di questa vettura, conferisce alla visita un sapore diverso e nuovo.
Se, improvvisamente, si mette a piovere, in una manciata di minuti viene chiuso il tettuccio trasparente, per permettere comunque di ammirare i monumenti e le bellezze circostanti.

E, particolare che dà un sapore nostalgico e retrò all’itinerario parigino in 2CV, i rumori delle frecce direzionali e dei tergicristalli fanno sorridere, perché nessuno ormai è più abituato a questi ritmi quasi musicali.

www.rendezvousenfrance.com

www.parisinfo.com

www.parisauthentic.com

Nicosia (Lefkosia)

Capitale ‘viva’ dell’Isola di Cipro

Nicosia è la capitale della Repubblica di Cipro e benché l’isola sia geograficamente collocata tra i paesi asiatici (non è più Europa, per intenderci) di fatto quello della capitale cipriota (e lo è dal decimo secolo d.C.) è il governo più a sud della Comunità Europea, della quale l’isola fa parte.

La comunità internazionale considera la parte nord di Cipro e quasi la metà della città di Nicosia come zone occupate dalla Turchia sin dal lontano 1974. D’altro canto, malgrado i problemi piccoli e grandi che tale stato di cose procura. Nicosia è la capitale finanziaria dell’isola e nel contempo occupa una posizione di assoluto rilievo tra i centri finanziari mondiali; nel 2012 la città è stata classificata al quinto posto tra i centri più ricchi del mondo nella speciale classifica in termini di potere d’acquisto relativo.

Un po’ di storia (le tappe essenziali) danno un’idea dell’importanza di Cipro e della sua capitale.

I primi insediamenti risalgono a circa 2.500 anni prima della nascita di Cristo; siamo nell’età del bronzo e il luogo degli insediamenti è la pianura di Mesaoria. In epoca successiva si forma la città stato di Ledra, uno dei dodici Regni dell’antica Cipro.  Nel quarto secolo d.C.,  in pieno periodo bizantino, Nicosia diviene sede arcivescovile e subito dopo capitale dell’isola – anno 965 – quando Cipro entra a far parte dell’Impero bizantino. Durante la terza Crociata, in pieno medioevo, assistiamo nell’anno 1187 allo sbarco nell’isola di  Riccardo I° d’Inghilterra sulla rotta per la Terra Santa, interruzione del viaggio dovuta a una tempesta. Evidente al re ‘Cuor di Leone’ l’isola piace e non poco, visto che si stabilisce a Nicosia e ne diviene il re. Ma come tutti gli amori, quando si tratta di soldi si scivola nel venale. Riccardo vende l’isola ai Cavalieri Templari, prima che questi si trasferissero in via definitiva nelle isole maltesi.
Al 1489 risale il governo di Cipro da parte della Serenissima Repubblica di Venezia; vengono fortificate tutte le città dell’isola per difendersi dai continui attacchi Ottomani e ancor oggi le mura di Famagosta a Nicosia sono uno spettacolo di ingegneria architettonica e danno l’esatta misura di come dovessero essere poderose al momento della primitiva costruzione. Nel 1570 assistiamo a un lungo e sanguinoso assedio da parte degli Ottomani che, alla fine, riescono a conquistare la città. L’ultima ‘visita’ non propriamente gradita (e relativa amministrazione) di Nicosia, risale agli anni del dopoguerra, da parte della Gran Bretagna. Nel 1960 Cipro diviene indipendente.

La storia complicata, interessante come un super-romanzo e indiscutibilmente di grande fascino, possono essere rivissuti visitando i numerosi Musei di cui la capitale è ricca: dal Museo Archeologico a quello Etnografico, dal Museo Bizantino a quello di Storia Naturale. Possono infine essere considerate come facenti parte di un museo open-air anche le nuove costruzioni architettoniche, dal nuovo Teatro dell’Opera al palazzo di Jean Nouvel, unitamente alla realizzazione architettoniche dell’archistar Zaha Hadid sotto le mura veneziane.

Byblos, Saint Tropez

Byblos: un Hotel da Mille e Una Notte a Saint Tropez

Nel lontano 1960 un facoltoso libanese, Jean-Prosper Gay-Para, si innamorò follemente di Brigitte Bardot e decise di costruire per lei, il suo grande amore, un palazzo che fosse degno delle Mille e Una Notte… e unico in tutto il Mediterraneo. I lavori terminarono nel 1967 e la splendida BB fu la madrina assieme a Mireille Darc. Per motivi politici, pochi mesi dopo, Gay-Para dovette ritornare  in Libano e vendette  la sua realizzazione ai Floirat. Antoine Chevanne, ultimo erede della famiglia, ne è tutt’ora il proprietario. Il mito Byblos si è costruito in quasi mezzo secolo… tra momenti magici e incontri eccezionali. L’Hotel è ancora il tempio sacro del benessere, della classe e dell’armonia.
Fra due anni festeggerà i cinquant’anni dell’Art de Vivre.

www.Byblos.com

www.rendezvousenfrance.fr